IL CORSO

 

_dsc4196Cos’è EXPRIMere?

Un percorso per scoprire le proprie possibilità di movimento e creatività, per raggiungere un maggior benessere e una completa espressione di sé e dare corpo all’incontro con gli altri attraverso la realizzazione di eventi creativi.

Gli obiettivi del percorso

La prima scoperta che compie chi si incammina nel percorso di EXPRIMere è di riuscire a ricontattare le radici del proprio essere, risvegliare i sensi all’ascolto, alla comunicazione e alla gioia di esprimersi nel gruppo.

Si lavora per ottenere un corpo abitato, consapevole e gioioso; un corpo pieno di gratitudine perché riscopre, individualmente e in gruppo, nei suoi gesti e nei sui movimenti, un’essenza e un’essenzialità libere da sovrastrutture e stereotipie, frutto di abitudini personali e culturali.

Ma è soprattutto il potenziamento delle possibilità di comunicazione e di espressione quello che caratterizza la ricerca di EXPRIMere: stare meglio nel corpo, usare con consapevolezza la voce e lasciare fluire il proprio mondo dentro la creazione, che ciascuno declina nel suo proprio percorso di vita, relazionale, professionale.

Qual è l’approccio metodologico?

Sono applicati con passione, rigore e fedeltà i principi di riferimento pedagogici del metodo Duplan e dell’Expression Primitive, su cui vengono innestati apporti provenienti da altre esperienze formative, ritenute di volta in volta funzionali agli obiettivi progettati per il gruppo specifico con cui si lavora (danza contemporanea, contact improvisation, pilates, studio delle percussioni).

Una peculiarità di questo approccio metodologico è data dalla scelta della co-conduzione. Nel corso degli anni Cristina e Maria Paola hanno affinato il loro modo di condurre insieme, per cui si è venuta creando tra loro un’alternanza sempre più armonica nel guidare una parte o un’altra del medesimo incontro; talvolta, invece, le co-conduttrici modulano a due voci la presentazione di una stessa proposta, il che favorisce nel gruppo una più ricca gamma di possibilità espressive.

Come avviene la ricerca?

Lo scopo non è quello di raggiungere un livello di prestazione, ma piuttosto di scoprirsi ed esprimersi.

Si mette in azione il corpo in modo da aumentarne duttilità e consapevolezza, da favorirne non tanto l’allenamento quanto un vero e proprio apprendimento, attraverso la riscoperta della sua struttura, la ricostruzione di una migliore postura, per poi lanciarlo nello spazio a esplorare nuove possibilità di movimento che arrivano fino alla danza.

Si abbina al gesto l’uso della voce, che ne completa la capacità comunicativa; si ritrova il ritmo, cuore pulsante di tutto ciò che esiste, e si impara a padroneggiarlo, grazie anche all’accompagnamento della percussione suonata dal vivo. Facciamo un esempio: alternando i piedi nel passo della marcia sul posto teniamo la pulsazione del ritmo, mentre il resto del corpo si muove con gesti di natura simbolica accompagnati dalla voce che può svilupparsi in canto.

E si continua poi nell’espressione di una creatività ritrovata e rinnovata, ora più libera ora più strutturata, ora più espressamente indirizzata alla costituzione di un vero e proprio Atelier, uno spazio in cui si lavora insieme a partire dall’improvvisazione, poi modellando le proprie idee, formulando le proprie intenzioni, per arrivare a poterle rappresentare davanti allo sguardo di un pubblico, che riceve e ridà. Una creazione in sé definita, dunque, ma non definitiva, perché aperta a nuovi e continui sviluppi, attraverso il perenne e costitutivo dialogo tra le radici del nostro essere e quelle degli altri.

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